Capitale della Lituania: ecco come si chiama e cosa visitare

Vilnius è la capitale della Lituania e, ovviamente, la sua città più popolata. Forse, non tutti l’hanno sentita nominare come meta per un viaggio di piacere, ma ciò non significa che non abbia delle attrattive, essendo una città ricca di storia. Chi vuole saperne di più, può continuare a leggere l’articolo.

La sua storia

Sembra che questa città sia nata come primo insediamento di tribù baltiche, per poi diventare una città slava e, nell’XI secolo, cominciò ad essere abitata anche da ebrei. Viene menzionata in fonti scritte, per la prima volta, nel 1323, e sembra che il re della Polonia, granduca di Lituania, Wladyslaw II, gli abbia concesso lo status di città nel 1387. Nel medesimo anno, la città si convertì al cristianesimo, e cominciarono ad essere edificate diverse chiese.

Nel corso dei secoli, la città si sviluppò sempre di più, sia culturalmente che politicamente, e vi si stabilirono, oltre ai lituani, comunità di polacchi, russi, tedeschi, bielorussi, ebrei e ruteni, e tutti quanti diedero il loro contributo alla crescita della città. Nel 1655, la Lituania fu invasa dai russi, che saccheggiarono e diedero a fiamme e fuoco la città.

Essa rimase sotto controllo dei russi fino alla Prima Guerra Mondiale, e da allora proclamarono l’indipendenza, ma nella secondo conflitto tornò sempre sotto l’influenza dei russi, ma nel 1941 la città fu conquistata dai tedeschi. Dal secondo conflitto fino al 1991, fece parte dell’Unione Sovietica. Dopodiché cominciò ad assomigliare sempre di più ad una città dell’Europa occidentale, tanto che nel 2009 venne nominata “Capitale della cultura“.

Cosa vedere e cosa fare

Come meta turistica, Vilnius offre diverse cose da fare e da vedere, come visitare la Città Vecchia, che comprende ottanta quartieri, settanta stradine e più di un migliaiio di palazzi, tutti concentrati in tre chilometri quadrati, dove convivono anche diversi stili architettonici, dal gotico al neoclassico. Tra i palazzi e le strade da vedere ci sono il Municipio, la Piazza delle Cattedrale, la via Pilies e il quartiere ebraico (quest’ultimo, in particolare, è da visitare).

Come è già stato accennato prima, nella città sono state edificate diverse chiese e non si può mancare di vedere la cattedrale, dedicata ai santi Ladislao e Stanislao, costruita nel 1779 e restaurata alcuni anni dopo in stile neoclassico. La sua cappella, invece, è in stile barocco, dedicata a San Casimiro.

Una città come la Vilnius non poteva non ospitare un castello, di cui oggi è rimasta solo una torre, la cosiddetta Torre di Gedimino, ricostruita negli anni Sessanta e che oggi ospita un museo. E’ importante perché nel corso dei secoli, nonostante tutte le invasioni, i lituani vi innalzarono sempre la loro bandiera nazionale.

Un altro sito di grande importanza per i cittadini, è la Collina delle Tre Croci, luogo che, secondo una leggenda, vennero uccisi sette monaci francesi, su sette croci buttate nel fiume. Da allora venne edificate queste tre croci, che nel corso dei secoli venne buttate giù e poi rialzate di nuovo. L’ultima volta, venne innalzate nuovamente nel 1989, con la caduta del muro di Berlino.

Chi ama girare per musei, non può certo mancare di visitare quello del Genocidio di Vilnius, dedicato proprio alla persecuzione del popolo lituano sotto il Regime Sovietico.

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