Decesso all’estero: ecco cosa fare

Non ci pensiamo spesso, ma non sempre e non tutti hanno la fortuna di morire da anziani all’interno della propria casa, anche quando viaggiamo corriamo dei rischi in maniera più o meno diretta, ma quindi cosa fare in caso di morte all’estero? Come avviene il rimpatrio di una salma?

Si tratta sicuramente di un’eventualità dolorosa ma che bisogna comunque tenere in considerazione, soprattutto perché l’iter burocratico che si trova sulle spalle di chi dovrà affrontare il lutto non deve essere sottovalutato.
Naturalmente il primo consiglio è sempre quello di rivolgersi a professionisti come quelli di funerali Roma, un’agenzia di pompe funebri (funeraliroma.it) a Roma.

Iter da affrontare: vediamolo insieme

In caso di decesso fuori dall’Italia, il primo passo da compiere è sicuramente quello di trascrivere il decesso in Italia e per farlo avrete bisogno di alcuni documenti, primo tra tutti l’atto di morte emesso dall’ufficio di Stato Civile in cui il defunto si trova attualmente. Questo certificato deve essere tradotto in italiano, qualora non dovesse trattarsi di un modulo multilingue e successivamente reso legale.
Oltre a questo documento sarà necessario anche un documento che attesti la sua cittadinanza e quindi potrete usare o un passaporto oppure un certificato di cittadinanza.

I documenti, però, non sono però l’unica difficoltà da affrontare, il rimpatrio della salma, infatti, richiede tempo e soprattutto risorse economiche, si parla infatti di cifre che oscillano tra i 3.500 e i 5.000 euro. Queste spese economiche sono state il motivo principale per cui alcuni consolati stranieri, sotto richiesta di lavoratori immigrati che producono e pagano regolarmente le tasse, hanno istituito delle convenzioni speciali sottoforma di fondi programmati con lo scopo di ricoprire queste spese.

Rimpatrio della salma: come funziona

Per ottenere il rimpatrio della salma, la prima cosa da fare è quella di notificare il decesso al Consolato Generale o all’Ambasciata in maniera tale che vi venga rilasciato un passaporto mortuario. Per ottenere il nullaosta dovrete presentare il certificato di morte sopra citato, l’autorizzazione del comune italiano in cui verrà sepolta la salma o avverrà la tumulazione delle ceneri, un certificato sanitario che dimostri il rispetto delle norme igieniche e di sicurezza ed un altro che attesti l’assenza di infettività per evitare la diffusione di un’eventuale epidemia.

Naturalmente, in tutto questo, uno dei ruoli principali è svolto dalle agenzie funebri in grado di risolvere ogni eventuale problematica burocratica ed in grado di guidare i familiari durante un momento difficile come questo.

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