Quando si parla di dromedari da sella, si fa riferimento alla famiglia dei camelidi, che comprende diversi generi di cammelli e dromedari. Se si pensa a un dromedario da sella, è sicuramente il Camelus dromedarius, quello a cui si sta riferendo, noto semplicemente come dromedario o cammello arabo o cammello indiano. In base allo studio di alcuni fossili, sembra che sia stato addomesticato verso il V e IV secolo a.C., ed in questa pagina si possono trovare ulteriori informazioni su questo animale.
Le sue caratteristiche
Il dromedario si contraddistingue per la sua grande gobba dalla forma rotonda, il cui volume diminuisce quando questo animale consuma il grasso. Tuttavia, questo animale non ne ha una sola: ne ha due, una anteriore e l’altra posteriore, dalla forma asimmetrica, di cui la seconda è più accentuata. Il suo manto può essere di un colore diverso, dalle sfumature più scure, quasi nere, a quelle più chiare. Comunemente è di un colore beige.
Il suo muso è lungo, con narici strette, e le zampe sono ricoperte da un voluminoso strato calloso. Queste sue caratteristiche gli permettono di sopportare la sabbia che si solleva dal vento. Infatti, le narici strette possono riparare il naso dalla sabbia, mentre le sue zampe fanno in modo che non sprofondi.
E’ un animale sociale, che vive in gruppi di venti esemplari, composti per lo più da un maschio, da varie femmine e da esemplari giovani, che si muovo in fila indiana. Per loro, la stagione degli amori è l’inverno, periodo in cui i maschi diventano anche aggressivi. La gravidanza dura circa quindici mesi e la femmina mette al mondo un solo piccolo, che allatterà per un paio di anni.
Si nutre principalmente di erba secca e piante spinose, essendo erbivori, o che comunque contengono grandi quantità di sali minerali, e può masticare il cibo anche per ore.
Il suo habitat e come viene impiegato dall’uomo
Questo mammifero è diffuso nell’Africa del nord, in Asia (soprattutto nella penisola araba e in India) ed anche in Australia, in cui è stato introdotto nell’Ottocento. A differenza del cammello, il dromedario è più sensibile all’umidità e al freddo, e predilige ambienti aridi, nei quali i periodi di siccità sono più lunghi.
Nei tempi passati, questo animale non è stato usato dall’uomo solo per muoversi nel deserto o per trasportare carichi. Di lui, infatti, si poteva e si può ancora oggi, usare qualunque cosa, dalla sua carne al suo mantello. Senza contare l’enorme produzione di latte, da parte delle femmine, le cui quantità possono variare dai due ai quattordici litri al giorno. Persino il suo sterco, può essere usato come combustibile, se disseccato al sole e mescolato alla paglia.
Recentemente, è stato impiegato anche come animale da corsa, in alcuni paesi del Golfo Persico. In queste gare di velocità, si muove su dei percorsi rettilinei, visto che non ama le curve durante la corsa, e queste piste si estendono fino a ventotto chilometri. I suoi allevamenti sono situati sempre in zone dal clima arido.