Fiume di Saragozza: ecco le caratteristiche dell’Ebro

Il fiume Ebro è il più lungo della Spagna e prende il suo nome dal termine basco “ibar” che significa “riva del fiume”. Una delle città più note che bagna è Saragozza, ma quali sono le sue caratteristiche? Che cosa c’è da ammirare nella città spagnola?

Le caratteristiche dell’Ebro

L’Ebro nasce dalla montagna Pico Tres Mares, ed attraversa le regioni di Cantabria, Castiglia e Leòn, la Rioja, i Paesi Baschi, la Navarra, l’Aragona e la Catalogna, ed è in quest’ultima regione che sfocia, presso Deltebre, nel Mar Mediterraneo. In tutto si estende per 930 chilometri, ed il suo corso è stato attrezzato, in alcune aree, per l’irrigazione, la coltivazione del riso e la produzione di energia elettrica. Ciò non ne fa un fiume non navigabile.

Storicamente, esso è legata alla celebre battaglia dell’Ebro, che fu decisiva durante la guerra civile spagnola: nel 1938 i repubblicani che insorsero contro i franchisti, dopo due mesi di conflitti, riuscirono a far ritirare i repubblicani al lato destro del fiume. Pochi mesi dopo, il generale Franco conquistò la città di Barcellona.

Cosa vedere e fare a Saragozza

La città di Saragozza, bagnata da questo fiume, è il capoluogo dell’Aragona, ed è al quinto posto tra le città più popolate della Spagna. Fondata nel 25 a.C. da Cesare Augusto, come colonia romana, nell’VIII secolo fu tra le prime città spagnole a convertirsi al cristianesimo.

Tra i diversi luoghi da vedere si possono includere, in questa città ricca di storia:

  • la cattedrale di San Salvador, fondata nell’XI secolo, è stato eretto sull’antico foro romano e sulla moschea, ed oggi ospita il Museo degli Arazzi e quello Capitolare;
  • la Basilica de Nuestra Señora de Pilar, che domina il capoluogo aragonese, con le sue torri e la sua cupola;
  • il palazzo dell’l’Aljafería, edificato nel IX secolo, per volere di una dinastia araba, in seguito divenne un palazzo di re cattolici e oggi è un bene protetto dall’UNESCO;
  • le mura romane, risalente all’epoca della colonizzazione romana, risalenti al III secolo a.C;
  • la Paseo de Indepencencia, una strada alberata da attraversare, dove si possono trovare diversi negozi;
  • il Museo del Rosario di Cristallo, situato nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù;
  • il Museo Goya, situato in un palazzo rinascimentale, ospita varie opere dell’artista di cui prende il nome;
  • il Museo delle Belle Arti di Saragozza, dove si possono ammirare, sulla facciata, le allegorie delle Industrie, delle Arti e del Commercio, e all’interno delle opere d’arte, che risalgono dal XII secolo fino all’epoca contemporanea;
  • il Parco dell’Acqua, spazio della verde della città, dove ammirare fontane, laghi e varie specie di uccelli acquatici;
  • il mercato centrale, situato vicino a Plaza de Pilar, aprì per la prima volta nel 1903, ed è aperto fino a sera.

Chi ama provare le specialità locali, non ha che l’imbarazzo della scelta. Nei bar, come il Gran Café Zaragoza, si possono assaggiare, magari per un break, i noti churros, dei dolci fritti cosparsi di zucchero, accompagnati da una cioccolata calda. Oppure, sempre nei locali tipici, si possono assaggiare piatti della tradizione aragonese.

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