Grindadrap: che cosa significa? A cosa fa riferimento?

Grindadrap è un termine della lingua faroese, lingua germanica dei paesi scandinavi, che stava ad indicare la caccia alla balene. Ma che cosa significa di preciso il termine? In cosa consisteva questa caccia? E’ legale, oggi?

Il termine e la caccia

Questa parola faroese ha, in realtà, diversi significati, ma la parola grind fa riferimento sempre alle balene, mentre la parola drap si può tradurre con uccisione o macello, di animali. Sembra che questa parola venisse usata già dall’antichità, così come la caccia a questi animali, che veniva pratica già dai primi insediamenti in Norvegia, anche prima dell’epoca medievale.

La caccia alla balene prevedeva diversi passaggi, ovvero:

  • l’avvistamento;
  • la localizzazione, che non poteva essere scelta a caso e doveva avvenire presso centri abitati della costa;
  • la caccia vera e propria, che oggi prevede determinati regolamenti;
  • il dopo caccia, che prevede l’uccisione dell’animale con un coltello, oggi.

E’ ovvio che la caccia dei tempi antichi è molto diversa da quella odierna, ed anche dai tempi di Hermann Melville, autore di Moby Dick, che nel celebre romanzo dedica alcuni spazi proprio alla caccia alla balene e sulla vita a bordo delle navi che le cacciano.

La caccia alle balene oggi

La caccia alla balene è una pratica che si può far risalire anche a 6000 anni prima di Cristo, soprattutto da parte di popolazioni come gli Inuit o gli aleuti. Nel Medioevo, oltre alle popolazioni nordiche, erano anche i baschi a praticarla, ma è nell’Ottocento che questo commercio conobbe il suo apice.

In passato, la balena si cacciava soprattutto nella carne, ma nel XIX secolo questo animale veniva catturato per l’olio per le lampade. A New Bedford (Massachussets), vi è anche un museo, il Whaling, che è dedicato in maniera completa alla storia globale delle balene, alla caccia ed alla cultura della Regione, con una collezione di 750,000 oggetti circa.

Oggi, la caccia alle balene è oggetto di controversie e trattati internazionali. La caccia commerciale è vietata dal 1986, ma ci sono ancora dei paesi che la praticano, seppur a determinate condizioni. Nel 2019, il paese più criticato per questa pratica è stato al Norvegia.

E’ vero che in alcuni paesi la balena può ancora fornire mezzi di sussistenza, ma ha anche bisogno di essere protetta, in quanto è importante per l’equilibrio marino, in quanto alcune specie di essi “riciclano” i nutrimenti e i rifiuti di altri organismi marini, favorendo anche la produzione di placton. Oltre alla caccia, a minacciare questi animali sono anche i cambiamenti climatici e le sostanze tossiche gettate in mare.

Parlando di caccia alla balene, è doveroso fare un’altra citazione letteraria: tra gli ultimi libri dello scrittore Louis Sepulveda, vi è Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa, in cui l’autore non si schiera apertamente contro la caccia alla balene, ma tramite la vita della balena protagonista, non dimentica di sottolineare quanto l’uomo possa mostrarsi violento e insofferente ai problemi ambientali.

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