Condividere il cibo è sempre stato un gesto forte e chiaro. Regalare dei dolci o portare una decorazione a casa di qualcuno, può rappresentare un gesto di grande affetto. I Calaveras sono di grande successo all’interno della tradizione messicana: scheletri bianchi e decorati commestibili, con tanti colori e forme diverse che animano la festa dei morti in Messico. Una tradizione a cavallo tra sacro e profano, che mischia concetti cristiani e folklore laico. In Messico, a fine Ottobre, proprio come avviene da noi, si celebra una festa in onore dei morti il cui tono è allegro e festoso. Siamo abituati, in Europa, a celebrare i morti con toni tristi e solenni, quando dei dolcetti a forma di teschi colorati possono dare una svolta ad un tema così delicato. Al cimitero poi si realizza un gran banchetto, in cui le famiglie si recano direttamente vicino alle tombe dei propri cari narrando i fatti della propria vita.
Il classico del 30 Ottobre: Dolcetto o scherzetto?
In attesa di Halloween, pensare al classico intramontabile del dolcetto o scherzetto non stanca mai. Travestirsi e andare di casa in casa a chiedere delle caramelle con il ricatto di realizzare poi uno scherzetto, piace molto ai più piccoli. I bambini inglesi e americani lo fanno da tantissimi anni, mentre in Italia c’è spesso diffidenza verso queste tradizioni pagane. Festeggiare il Samhain, ovvero la festa europea di Halloween, era molto importante per chi voleva vivere all’interno della comunità del proprio quartiere senza essere marginalizzato.
Nella nostra nazione
I piatti che vengono realizzati durante il periodo dei defunti in Italia, cambiano sulla base della regione che si osserva. In Lombardia, in Umbria, nelle Marche e nel Lazio si realizzano dei dolci chiamati Fave dei Morti, una chiara eredità delle fave che gli antichi usavano bruciare durante i riti funebri. Esistono anche le ossa dei morti, biscotti tipici della tradizione piemontese, veneta e siciliana, seppur con diverse tipologie di preparazione. In Puglia esiste il grano cotto, un dolce il cui sapore si unisce alle grandi tradizioni per cui il grano è sempre stato considerato come elemento basilare nel culto dei morti, perché connesso al concetto di morte e vita. Il grano rappresentava il morto che veniva sepolto, nel momento in cui cresceva, la crescita rappresentava la sua reincarnazione. Quando avveniva la mietitura, si conservava lo stelo in un covone, che veniva dato alle fiamme per rappresentare il dio che regala la propria vita divina per dare cibo al popolo.
Conoscere il cibo che rappresenta i cari defunti, può essere utile per ricordare qualcuno. Clicca qui per scoprire tante curiosità sul mondo del riti funebri, eclettico e variegato in tutto il mondo, che non sempre guarda ai modus operandi europei.