Può sembrare una sindrome inventata, uscita dai romanzi come I love shopping di Sophie Kinsella, ma esiste davvero una patologia che ti spinge a fare acquisti, nota anche come oniomania. Ma quali sono i suoi “sintomi”? Chi ne è affetto? Come si cura?
La sindrome di acquisto compulsivo
C’è da dire che questo disturbo non è ufficialmente riconosciuto dall’APA (American Psychiatric Association), ma ciò non la rende meno reale. A presentare questo disturbo sono, solitamente, le donne tra i venti e i trent’anni, che non comprano perché desiderano l’oggetto in sé, ma per il piacere che se ne ricava nell’acquisto, soprattutto sotto una tensione crescente. In seguito all’acquisto, tuttavia, si è sopraffatti da sentimenti di vergogna e colpo, soprattutto se gli oggetti vengono dati via o buttati.
Una studiosa americana, Susan L. McElroy, ha stabilito dei criteri diagnostici per riconoscere le persone affette da questa sindrome, ovvero:
- la preoccupazione, nel comprare un determinato oggetto e nel tempo che passa da un acquisto all’altro;
- la mania di comprare eccessivamente, che si presenti nei periodi di mania o no.
Questo shopping sfrenato, poi, non si limita solo ai negozi reali, ma anche a quelli online, in cui si possono acquistare i diversi prodotti, in maniera semplice, ed entrambe queste condizioni portano, inevitabilmente, non solo ad accumulare oggetti che non servono, ma anche a problemi economici. Sotto quest’ultimo punto di vista, la mania di comprare non è diversa da altre dipendenze, e come queste può essere, a lungo andare, davvero dannosa ed allontanare chi ne affetto da amici e familiari.
La cura
Non è insolito che le donne (circa il 95 %) e gli uomini affetti da questa sindrome abbiano già dimostrato disturbi di altro genere, in precedenza, come quelli di ansia, controllo o dipendenze da altre sostanze.
Attualmente, non c’è una vera e propria terapia che cura questo problema, ma come molte altre pulsioni, ci si deve recare da un terapeuta, per capire anche ciò che l’ha causata, come l’insoddisfazione, la depressione, l’ansia, etc. Mentre si cerca di risalire alle cause di questa sindrome, è bene alleviare la sensazione di questo “malessere”, tenendosi occupati in altre attività, possibilmente da fare in gruppo, e cercare di evitare di passeggiare vicino a zone piene di negozi o centri commerciali, per non cadere in tentazioni inutili. Quando si esce, si dovrebbe anche portare una quantità di denaro minima, per evitare qualunque tentazione.
Come per le altre dipendenze, uscire anche da questa è tutt’altro che semplice, visto che si può avere anche delle “ricadute”, ma uscire dal tunnel non è impossibile. Quando si ha l’impulso da acquistare, un altro passo da fare è porsi delle domande, come “Mi serve davvero quest’oggetto? Potrei fare un’altra cosa?”. Un’altra cosa da fare è non evitare le proprie paure, perché spesso sono la causa di molte dipendenze.