Lanari, i piccoli falchi nerastri: dove abitano? Quali caratteristiche hanno?

Il lanario (Falco biarmicus) è un uccello rapace presente in Italia, in Africa, in Asia minore e nei Balcani. Ma quali sono le caratteristiche di questo volatile? Di cosa si nutre? Per trovare la risposta a queste domande, si può trovare continuando a leggere questa pagina.

Il suo aspetto

Questo falco ha una grandezza compresa tra i 38 e i 49 centimetri, e i maschi raggiungono una larghezza alare di un metro, mentre le femmine di 110 centimetri. In picchiata, raggiunge una velocità di circa 300 chilometri orari, quasi quanto il falco Pellegrino. La loro coda, invece è di 12-15 centimetri. Nonostante le misure, esso ha un corpo piuttosto slanciato.

Il loro piumaggio, da adulti può variare, anche secondo la stagione: la testa presente piume color camoscio o rossiccio, mentre il mantello risulta scuro. Le femmine, tuttavia, possono essere più scure. Nelle parte superiori, il corpo è di un colore grigio, mentre le ali sono più sul marrone scuro.

In volo, è meno abile del falco Pellegrino, ma ciononostante sa sfruttare meglio le correnti ascensionali, e può volare a distanze grandi, ma non accelera mai come l’altro rapace appena citato.

Il suo habitat e comportamento

I lanari vivono in Africa, in Asia Minore (in paesi come Israele), in Italia (in particolare sulle coste mediterranee), nella penisola balcanica, in Grecia, in Turchia e non è possibile trovarlo nell’Europa centrale. In questi paesi, prediligono gli spazi aperti, che siano zone semi desertiche, tra i massicci rocciosi o tra le petraie. Raramente, si avvistano su rocce costiere. In Africa e Medio Oriente, in particolare in Tunisia, Sudan ed Egitto, si possono trovare i loro nidi tra delle rovine, ai confini tra i villaggi. In Italia, e precisamente in Sicilia, si possono trovare coppie di questi rapaci nelle zone urbane, in aree cespugliose, dove possono cacciare le loro prede.

Questi uccelli possono anche cacciare in compagnia, soprattutto durante la stagione dell’accoppiamento, quando devono crescere i propri piccoli. Si nutrono, principalmente, di altri uccelli più piccoli, come il piccione selvatico o la taccola, ma nei territori più deserti cacciano anche piccoli mammiferi, rettili ed insetti.

E’ nel mese di marzo, che depongono tre o quattro uova, nel loro nido tra gli anfratti rocciosi, che si schiudere nei giro di trentadue o trentacinque giorni. Vengono covate dalle femminile, mentre il maschio procura alla sua compagna il cibo. Una coppia rimane nel territorio per tutto l’anno e i figli rimangono con loro finché non viene il momento dell’accoppiamento anche per loro, e di scegliersi un punto in cui nidificare.

C’è da dire che in Italia, questi rapaci possono considerarsi una specie protetta, visto che vengono cacciati (i bracconieri catturano anche pulcini e rubano le uova), ma il loro declino dipende anche dalla frammentazione del tettorio in cui si producono il cibo e nidificano. Nel 2003 e nel 2004, è stato istituiti dall’INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), un Piano d’Azione Nazione per il Lanario, in modo da tutelarlo, su richiesta del Ministero dell’Ambiente.

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