Il maschio della pecora è noto come ariete e si distingue dalle femmine per le sue caratteristiche fisiche. Chi vuole saperne di più su questo animale, può continuare a leggere questa pagina.
Le sue caratteristiche
L’ariete si distingue dalla pecora per la sua grandezza e le corna molto robuste. Viene chiamato anche montone, quando diventa sterile. Questi animali possono pesare tra i cinquanta e i cento chili, ed arrivare ad un altezza di minimo settanta e massimo centoventi centimetri, ma le loro misure dalla razza di ovini.
Di carattere sono riservati ma allo stesso attenti, pronti a difendere le altre pecore con le loro corna, in caso di pericolo. Le corna servono loro anche durante il periodo dell’accoppiamento, quando due maschi si contendono una femmina e si scontrano. Le pecore e gli ariete sono attivi sessualmente già verso i sei e sette mesi di età, e la gravidanza delle femmine dura circa cinque mesi, e la femmina da’ alla luce da uno a tre agnelli. La loro vita media è di circa dieci o dodici anni.
Si sa che questi animali vivono in spazi verdi, dove possono pascolare e cibarsi di erba, che rappresenta il loro unico nutrimento. Chi si occupa di questi animali, deve tosarli regolarmente in estate. Le pecore selvatiche, oggi sono più rare, ma se ne possono trovare in montagna e in alcune pianure. In America centrale, sopratutto in Messico, se ne possono trovare allo stato brado.
In Italia sono presenti diverse razze di ovini, come l’Altamurana, diffusa in Basilicata e in Puglia, che fornisce produzioni per cento libri di latte, oppure la Massese, dal vello nero o grigio scuro, allevata soprattutto per il latte. Ci sono anche delle razze ovine in via di estinzione, come la Brigasca o Laticauda.
Il simbolismo dell’ariete
Quando si pensa all’ariete a molti verrà sicuramente in mente il segno zodiacale. Secondo gli astrologi, chi nasce sotto questo segno ha un carattere forte, bellicoso ed energico, caratteristiche che ne fanno dei leader nati. Non a caso, sempre in astrologia, viene associato al pianeta Marte (il dio della guerra), al colore rosso, al rubino e all’elemento fuoco. In linea generale, l’ariete rappresenta proprio il maschile, nonché l’età fertile dell’uomo.
Secondo il mito, l’ariete presente nei cieli non sarebbe altro che l’animale dal Vello d’oro, che salvò due fratelli, Frisso ed Elle, che venne poi sacrificato agli dei. Successivamente, questo manto magico sarebbe stato recuperato dall’eroe Giasone e i suoi compagni, gli argonauti.
Il carattere di questo animale, nel cristianesimo, evoca l’immagine del Buon Pastore, vista l’attenzione di questi per il suo gregge. Gregorio VII portava un pastorale, infatti, realizzato in avorio dove questo animale era raffigurato sulla sua voluta, con una croce sul dorso.