Rapace ghiotto di topi: quali sono e che caratteristiche hanno

I rapaci sono degli uccelli predatori, che si nutrono di altri animali più piccoli, come i topi, e per cacciare usano gli artigli ed il loro becco. Ma quali sono? E che caratteristiche presentano?

I rapaci diurni

Sono diversi i rapaci che agiscono di giorno, per procurarsi il cibo, e tra questi si possono includere, tra i più noti:

  • l’aquila, una dei più grandi, che presenta una grande apertura alare, che si nutre di altri animali, oltre ai topi, come lepri, conigli, cerbiatti, serpenti ed altri uccelli più piccoli. In molte culture veniva associato al sole e a Dio, e molti lo vedevano come il re dei volatili;
  • il falco, che necessitano di un alimentazione abbondante e per cacciare si servono degli artigli inferiori. Rapido, agile, in Egitto il dio Horus veniva rappresentato con la testa di questo rapace, per rappresentare il cielo;
  • l’avvoltoio, anch’esso di grande dimensioni, ha il collo ed il capo sprovvisti di piume e i suoi artigli sono meno robusti, e per questo si ciba di carcasse. A differenza dell’aquila, il suo simbolismo era tutt’altro che positivo;
  • il nibbio, dal piumaggio rossastro, sono più grandi di falchi, e si può distinguere tra quello reale, bianco, bruno, fischiatore, etc. In passato ricopriva una varia simbologia, a cominciare dalla chiaroveggenza, visto che si diceva che riuscisse a scorgere prede da lunghe distanze;
  • la poiana, o buteo, che comprende varie specie, ed è un rapace di media taglia, ed il suo piumaggio varia a seconda della specie;
  • l’albanella, che si può distinguere tra quella minore, pallida, reale e falco di palude.

I rapaci notturni

Uno dei rapaci notturni più noti è sicuramente il gufo, appartenente alla famiglia degli Strigidi, che si caratterizzano per i loro ciuffi alle orecchie, e cacciano prevalentemente piccoli animali, tra cui i topi. Le sue dimensioni possono variare dai trentacinque ai quaranta centimetri di lunghezza, e la loro apertura alare arrivare a circa novanta o cento centimetri. Nella cultura di massa è molto presente, in particolare nelle storie e nei cartoni animati per bambini, e la sua simbologia è molto ricca, ma sono soprattutto un simbolo di saggezza.

Con esso, si possono citare tra i volatili notturni:

  • la civetta, più piccola dei gufi (circa 21-23 centimetri) e dalle forme più tozze, ed in Italia è diffusa dappertutto, tranne che nelle Alpi. In tempi antichi, era simbolo della dea Atena, tanto che veniva raffigurata sulle monete della città;
  • il barbagianni, della famiglia dei Titonidi, mangia approssimativamente tre topi al giorno, e nelle credenze popolari si riteneva che fosse la personificazione di uno spettro o uno spirito maligno, per i suoi voli silenziosi;
  • l’assiolo, uno dei più piccoli Strigidi, non supera i ventuno centimetri, e il verso è inconfondibile dagli altri, ma a differenza di altri rapaci, raramente caccia i topi, e si nutre per lo più di insetti. Giovanni Pascoli gli ha intitolato una poesia;
  • l’allocco, diffuso in tutta Italia, tranne che in Sardegna, si nutre in particolare di topi, che sono il suo cibo preferito. Attualmente, è una specie protetta.

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