Il riccio comune, noto come porcospino, è un mammifero diffuso soprattutto in Europa, famoso per i suoi aculei, che usa per proteggersi. In Italia, questo animale appartiene a una specie protetta, e non può essere cacciato.
Descrizione e habitat
Il riccio è lungo dai 25 ai 27 centimetri di lunghezza (la coda misura circa 2,5 centimetri), e pesa poco più di un chilogrammo. Il suo corpo è tozzo, con il viso appuntito e la parte posteriore arrotondata. Le loro ossa mascellari sono piuttosto forti, e dei loro trentasei denti, di cui i due frontali sono degli incisivi, che possano apparire come dei canini. Presenta un cranio allungato, con un piccolo cervello, grazie al quale interpreta dei segnali olfattivi.
Oltre all’olfatto, è ben sviluppato anche il suo senso del tatto, ma non la vista, sebbene questi mammiferi possano vedere fino a trenta metri durante il giorno, e dodici metri la notte. Nonostante le loro orecchie siano piccole e nascoste in parte dal pelo, riescono ad udire frequenze che vanno dai 250 ai 60,000 Hz.
Questo animale è diffuso in larga parte dell’Europa, comprese la Gran Bretagna, l’Irlanda, la Siberia e la Penisola Scandinava. Accidentalmente, nell’Ottocento è stato introdotto anche in Nuova Zelanda. In Italia, sono presenti tre sottospecie, soprattutto nel Triveneto, in Sicilia e in Sardegna.
Abitudini ed alimentazione
Questo animale si muove per lo più di notte, e nonostante appaia goffo, può nuotare e correre in maniera veloce. Nel corso della giornate, rimane nella sua tana, che di solito si trova in qualche cavità del suolo o tra i tronchi degli alberi.
Quando vuole difendersi dai pericoli o ha paura, questo animale si difende con i suoi aculei, appallottolandosi. In generale, questo animale ha un carattere scontroso e solitario. In inverno, cade in letargo, dopo aver accumulato una grande quantità di grasso durante le altre stagioni, ma può capitare che si svegli per cercare del cibo.
La sua scontrosità, tuttavia, si attenua durante il periodo dell’accoppiamento, ed il maschio abbassa gli aculei in presenza della sua compagna. La gestazione, può durare da un mese a cinquanta giorni, e la cucciolata può di essere di un solo cucciolo o arrivare fino a nove. I piccoli nascono già dotati di aculei (coperti da una membrana nel ventre della madre), e cambiano il loro mantello dopo trentasei ore dalla nascita. Dopo un mese, prendono le stesse sembianze degli esemplari adulti.
In media i ricci vivono dai tre ai cinque anni, ma possono arrivare fino a dieci, se lontani dai pericoli, in modo particolare dalle strade.
L’alimentazione dei ricci è piuttosto variegata: esso mangia uova, nidiacei, rettili, anfibi e topi. Se necessario, si nutrono anche di frutta, bacche, ghiande ed altri vegetali, foglie comprese. Se si ha un riccio domestico si deve evitare di dargli del latte, perché non digeriscono il lattosio, che gli provoca dolori e diarrea, e può anche farlo morire.
Alcune curiosità sul riccio di terra
Nell’antica Roma, questi animali venivano allevati sia per la loro carne che per il loro pelo, impiegato per i frustini dei cavalli, districare la lana e per svezzare i vitelli. Le ceneri dei loro aculei, erano impiegati per fare un rimedio contro la calvizie, aggiunte a della resina.
Nonostante il loro carattere scontroso, questi animali piacciono ai bambini, e non è infrequente trovarli nei film o nei cartoni animati. Il riccio più famoso di tutti è sicuramente Sonic, un riccio blu, protagonista di un videogioco (e poi di un cartone animato ispirato ad esso), la cui caratteristica principale è la velocità supersonica. A distinguerlo dai ricci veri, oltre al colore, è il suo carattere: Sonic, infatti, è carismatico e simpatico, ed ha una personalità positiva.