Vi morì Carlo Alberto: ecco cosa sapere sulla città di Oporto

Chi conosce la storia, sa che Carlo Alberto (1798-1849), re di Sardegna, è morto in esilio in Portogallo, nella città di Oporto. Questa città, nota anche come Porto (in portoghese, Oporto è la sua nome italianizzato), è uno dei più importanti centri industriali del paese. Ma per cosa attrae i turisti? Qual’è la sua storia?

La città e la sua storia

I primi riferimenti storici della città, risalgono all’epoca romana e al V secolo, e la città fu teatro di diversi avvenimenti, nei secolo successivi, come il matrimonio tra Giovanni I e Filippa Lancaster, che doveva sancire l’alleanza tra Portogallo ed Inghilterra, oppure la progettazione della Torre dei Chierici da parte dell’architetto italiano Niccolò Nasoni.

Nel Diciottesimo e Diciannovesimo secolo, la città crebbe a livello industriale e di popolazione, e vennero costruiti vari porti, di cui uno progettato da Gustave Eifell. Nel 1762 si edificò un’università e nel 1984 una borsa valori. Oggi è nota come “la città dei ponti“, ed alcuni di essi sono sicuramente da visitare.

Cosa fare e vedere

La città comprendere diverse monumenti e musei da visitare, ma un posto che non si può non visitare è il quartiere Ribeira, che si stende lungo il fiume Douro, ed è stato nominato dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”. Nella sua parte bassa è presente il ponte in ferro Dom Luis I (anch’esso da visitare). Questo quartiere comprende stradine con ciottoli, in ripide salite, facciate colorate, balconcini fioriti, piazzette alberate, etc.

Tra le chiese da visitare c’è sicuramente la Cattedrale di Oporto, dove il corpo di Carlo Albero fu imbalsamato, prima di essere riportato in Italia. Costruita nel 1200, è un edificio in stile romanico, con tre navate e cappelle barocche. Il suo chiostro, che invece è in stile gotico, è arricchito sulla pareti con azulejos azzurre e bianche, che riportano immagini della vita di Maria e delle Metamorfosi di Ovidio. Dal suo Terriero da Sé, ovvero il suo spazio sul davanti, si ha una bella vista del quartiere Ribeira e del fiume Duoro.

Un’altra chiesa da vedere, è quella di San Francesco, chiesa barocca realizzata con la tecnica della talha dourada, ovvero l’intarsio in legno dorato, e per questa chiesa è stato usato un quintale d’oro, e nelle vetrate si possono scorgere dei motivi floreali, vegetali ed animali.

Nella stazione di Sao Bento, è possibile non solo prendere il treno, ma anche ammirarne l’architettura. Vi sono, infatti, oltre 20,000 azulejos bianche e blu, realizzate da uno dei più importanti decoratori portoghesi, Jorge Colaco. Sui suoi pannelli, sono raffigurate scene importanti della storia del Portogallo, come l’ingresso di Giovanni I e della sua sposa.

Gli amanti dei libri, non possono non recarsi alla libreria Lello e Irmao, costruita alla fine dell’Ottocento, da Francisco Xavier Esteves, in stile Liberty e gotico, in legno, che è stata addirittura set per alcune riprese dei film di Harry Potter. Una delle parti più straordinarie della libreria è la scala centrale, di grandi dimensioni, e dalla forma di un otto.

Se si ama provare specialità locali, nei ristoranti non si può non ordinare il tradizionale baccalà o la francesinha, un toast realizzato con carni e formaggi tipici, accompagnato con della salsa di pomodoro.

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