Il Monte Pizzocolo, alto 1581 metri, è una montagna che fa parte delle Prealpi Bresciane e Gardesane e s’innalza nell’entroterra del lago di Garda (sul versante bresciano) tra i comuni di Toscolano Maderno, Gargnano e Gardone Riviera.
Il suo nome e le sue caratteristiche
In base a ciò che riporta Natale Bottazzi nel suo Valle Sabbia e Riviera: toponomastica e qualche balla (Brescia, 1956), il nome del monte sarebbe composto da due parole di origine germanica e celtica, ovvero “spitz”, che vuol dire punta, ed “hügel”, che può significare collina o elevazione.
Nella cultura popolare, tuttavia, il suo nome deriva dall’unione delle parole “pizzo” e “zoccolo”, oppure dalla parola “pinzocol” che nelle zone dell’Alto Garda e del Val di Ledro sta a indicare “roccia sporgente”.
Il monte, inoltre, è noto anche per il soprannome di “Naso di Napoleone”, che sembra assomigliare al nome del famoso imperatore. Il monte, viene anche chiamato Gu (abbreviazione della parola francese “aigu”, ovvero acuto) e Serà.
Una volte che si raggiunge i piedi del monte, su può salire per prendere il sentiero del Passo dello Spino, per osservare al meglio la natura circostante, e si può ammirare bene il lago di Garda. E’ la meta ideale per gli escursionisti, che possono essere ospitati nel Rifugio Pirlo allo Spino. In salita, l’itinerario può risultare ripido e faticoso.
E’ possibile anche praticare dei percorsi in bicicletta, partendo da Toscolano-Maderno, per poi dirigersi verso Gaino, ma il suo itinerario è formato solo per il 7% da pista ciclabile, mentre la maggior parte è per lo più strada forestale.
La zona in generale è molto bella, soprattutto per la presenza dei suoi boschi e dei sui prati, ed al Passo Spino si trova anche l’Osservatorio Ornitologico Regionale “Antonio Duse”.
Storia e altre curiosità
Durante la prima guerra mondiale, la cima della montagna è stata fortificare per permettere all’esercito italiano di contrastare quello austriaco. Attualmente, si possono ancora trovare i resti delle casematte al passo Fobiolo e verso la Malga Corpaglione.
Giosuè Carducci, rimase molto colpito dalla bellezza del monte Pizzocolo, e gli dedicò la sua ode “Sirmione” (Odi Barbare, 1877), come si può vedere da questi versi:
Baldo, paterno monte, protegge la bella da l’alto
co ’l sopracciglio torbido:
il Gu sembra un titano per lei caduto in battaglia,
supino e minaccevole
In conclusione, il Monte Pizzocolo è la meta ideale per gli escursionisti (soprattutto per quelli che amano cimentarsi in salite difficili) e gli amanti del paesaggio montano, ma bisogna tenere presente che i suoi sentieri non sono tra i più facili da percorrere.