Chi si trova a Siena nel mese di agosto, può recarsi nel Sarteano ed assistere ad un gioco equestre, la Giostra del Saracino. Per saperne di più su di essa, si può continuare a leggere questa pagina.
Le origini e come si svolge
Questra Giostra affonda, probabilmente, le sue radici nel Trecento (ma si ipotizza che sia ancora più antica), tempo in cui si facevano tornei cavallereschi, e si tiene fin dagli anni Trenta del Novecento. Essa è un gioco equestre, che rievoca la lotta dei cavalieri contro Saracino. Nelle rappresentazioni, quest’ultimo è raffigurato in una statua di legno a mezzo busto e i cavalieri si divino in cinque contrade, che si lasciano al galoppo contro la suddetta statua, cercando di centrare con l’asta un anello del diametro di sette centimetri.
La manifestazione si svolge in costume, e di essa fa parte anche la Tratta dei Bossoli, ovvero la cerimonia di estrazione dell’ordine di partenza delle cinque Contrade nella Giostra. Tale cerimonia rievoca la procedura medievale durante la quale la comunità di Sarteano nominava ogni due mesi da una rosa di nomi quattro Priori chiamati ad amministrare la comunità, e tali nomi erano conservati in una duplice cassetta. E’ nel giorno prima della giostra che si tiene la Provaccia, ossia le investiture delle cinque Contrade, i cui cavalieri non solo devono dimostrare di essere idonei fisicamente, ma anche saggiare i cavalli e il tufo della pista, tramite una gara.
Per conoscere la data esatta di questo evento, è necessario consultare il suo sito ufficiale, in quanto potrebbe cambiare, ma nel 2022 sembra fissata al 15 agosto, a Sarteano, comune di Siena, città del ben noto palio.
Le Contrade
E’ bene descrivere anche le Contrade, di questa Giostra, ovvero:
- quella di Sant’Andrea, i cui cavalieri indossano vestiti dell’epoca con colori rosso ed azzurro, dagli inizi delle giostre ha annoverato, finora, nove vittorie. Fa riferimento al rione di Castiglioncello;
- quella di San Bartolomeo, che porta i colori bianco e viola, si riferisce al Romitorio, un rifugio formato da diverse celle, ricavate da tombe etrusche. Dagli anni Trenta ha ottenuto diciotto vittorie;
- quella di San Lorenzo, e a distinguerla sono i colori bianco e rosso, ha ottenuto diciassette vittorie dagli anni Trenta del Novecento, e rappresenta il rione di Porta Monalda, una porta di Siena che riporta un affresco della Madonna con il Bambino, affiancata da due santi, di cui è, per l’appunto, San Lorenzo;
- quella di San Martino, contrassegnata dai colori bianco ed azzurro, prende il nome dall’omonima parrocchia, e sempre dagli anni Trenta ha annoverato quattordici vittorie;
- quella della Santissima Trinità, che si distingue per i colori giallo e viola, e fa riferimento al rione Spineta, partendo dagli anni Quaranta ha annoverato diciannove vittorie.